Petrignano, terra dei Presepi
Da oltre cinquant’anni la tradizione presepiale è di casa a
Petrignano di Assisi; ispirandosi a San Francesco sono stati
realizzati Presepi in aria, acqua e terra.
In Aria
Nel 1967 dopo il lancio nello spazio dell’albero e di babbo
Natale, un gruppo di giovani con la guida di Bruno Batori
presero una sfera in materiale sintetico e la divisero in due.
Nell’emisfero superiore posero un presepe artistico e
nell’inferiore disposero dispositivi elettronici e motorini
direzionali e di alta quota. Una cellula fotoelettrica lo faceva
accendere di notte e spegnere di giorno, mentre un megafono
sprigionava canti e melodie natalizie e messaggi augurali. Una
miriade di palloni colorati gonfiati ad elio ne favoriva la
salita.
Il lancio avvenne pochi giorni prima di Natale e la sfera si
diresse verso sud, planando vicino al Gran Sasso, rasentando il
Monte Tre Croci. Un giovane mezzadro che stava guardando le
pecore vide lo strano oggetto e decise di inseguirlo fino a
quando toccò terra. Il giovane, Vincenzo Baffa, rintracciò Bruno
Batori e gli spiegò in una lettera l’emozione che gli aveva
procurato quella sfera che giunse dalla terra di San Francesco.
La notizia rimbalzò in tutti i giornali. Nel 2011 Vincenzo
Baffa venne rintracciato da Bruno Batori e serbava ancora vivo e
intatto il ricordo dell’evento.
In Acqua
Nel Natale 1963 a Bruno Batori venne l’idea di inviare un
bidone al Papa attraverso le acque del fiume Chiascio e del
Tevere. Un fusto metallico divenne il contenitore di un presepe
artistico.
Bastava svitarne il tappo e pigiando l’occhio sul foro si
accendevano le luci e si sprigionavano canti e musiche
natalizie. Sulla superficie esterna, Vittorio Trancanelli, oggi
in odore di santità, dipinse la basilica di San Francesco e il
cupolone della basilica di San Pietro. Una pergamena all’interno
recitava così: “…giunga al successore di Pietro, dalla terra
di San Francesco, ideatore del Presepe Vivente, il messaggio di
pace tra tutte le genti del mondo mentre il popolo di
Petrignano,
idealmente inginocchiato ai piedi del soglio
pontificio, invoca sull’Italia e sul mondo l’apostolica
benedizione.”
Dopo un travagliato viaggio il bidone giunse a Roma, venne
recuperato e consegnato a Papa Paolo VI. I giovani ideatori si
presentarono alla sala delle udienze insieme a tanti altri
pellegrini e il sommo pontefice, con una battuta, informò tutti
i presenti del dono arrivato da così lontano. Papa Paolo VI
espresse la gioia che il regalo gli aveva procurato e al termine
dell’udienza salutò uno per uno i ragazzi. |
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